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Certificati anagrafici tutti in bollo, ma non ci sono nuovi costi

usare sempre l'autocertificazione adesso è obbligatorioA seguito della modifica apportata con l’art. 15 della Legge 12 novembre 2011, n 183 adesso l’art. 40 del DPR 445/2000 dal 01/01/2012 recita così:

Art. 40 (L) ((Certificati))

01. Le certificazioni rilasciate dalla pubblica amministrazione in ordine a stati, qualita’ personali e fatti sono valide e utilizzabili solo nei rapporti tra privati. Nei rapporti con gli organi della pubblica amministrazione e i gestori di pubblici servizi i certificati e gli atti di notorieta’ sono sempre sostituiti dalle dichiarazioni di cui agli articoli 46 e 47 [del DPR 445/2000].
02. Sulle certificazioni da produrre ai soggetti privati e’ apposta, a pena di nullita’, la dicitura: “Il presente certificato non puo’ essere prodotto agli organi della pubblica amministrazione o ai privati gestori di pubblici servizi”.

Questo significa che le certificazioni rilasciate dalla pubblica amministrazione in ordine a stati, qualità personali e fatti, ad esempio i normali certificati anagrafici che si richiedono in comune, sono valide ed utilizzabili solo nei rapporti fra privati. Nei rapporti con la pubblica amministrazione e i gestori di pubblici servizi i certificati sono sempre sostituiti dalle dichiarazioni sostitutive di certificati (art. 46 DPR 445/00) o di atti di notorietà (art. 47 DPR 445/00).

In breve questo significa che l’amministrazione pubblica adesso rilascia solo certificati in bollo da € 14,62 .

Infatti i certificati esenti dal bollo erano quelli destinati alle altre pubbliche amministrazioni e ai gestori di pubblico servizio (Ente Poste, ENEL, Trenitalia, gestori telefonici, ACER, ecc.). Adesso che questi certificati non possono più essere emessi restano solo quelli in bollo.

Non si tratta di un nuovo costo: i certificati destinati ai privati hanno sempre pagato la marca da bollo .

Si tratta invece di rendere obbligatorio ciò che finora era facoltativo,  utile ma non utilizzato, cioè l’uso dell’autocertificazione per dichiarare dati alla pubblica amministrazione.

L’autocertificazione è una prassi che fu introdotta come agevolazione al cittadino che ha la possibilità di dichiarare i propri dati personalmente, senza richiedere una certificazione agli uffici pubblici che registrano tali dati.

Purtroppo però questa prassi non è mai entrata pienamente in  uso e  molti ancora si recavano all’ufficio pubblico per richiedere certificazioni da presentare ad un altro ufficio pubblico senza usare l’autocertificazione. Di fatto molti finora hanno fatto la fila in due uffici quando sarebbe bastato recarsi solo all’ufficio di cui si ha effettivamente bisogno.

La dichiarazione sostitutiva di certificazione ha la stessa validità dei certificati che sostituisce.

Pertanto con la nuova normativa la scelta del cittadino è diventata un obbligo in quanto la pubblica amministrazione ed i gestori di servizio pubblico accetteranno solo autocertificazioni e atti di notorietà .

Per presentare un atto ad un privato, come banche, notai, assicurazioni eccetera servirà ancora la certificazione rilasciata da un ente pubblico e su questa andrà apposta una marca da bollo da 14,62 come comunque succedeva finora.

Quindi adesso quando ci si reca all’anagrafe od altro ufficio pubblico per richiedere un certificato non ci saranno più dubbi: si deve andare con almeno una marca da bollo.

Certificati anagrafici tutti in bollo, ma non ci sono nuovi costi ultima modifica: 2012-01-11T19:25:36+01:00 da admin

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