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TARI, maggiori pagamenti sulle pertinenze con quota variabile.

Non si tratta di imposta di bollo, ma vorrei comunque fornire alcuni chiarimenti sulla questione TARI che in questi giorni è molto in vista, per dei presunti maggiori importi che i comuni italiani hanno chiesto hai contribuenti.

TARI è il nome della tassa che dal 2014 i cittadini pagano ai comuni per la raccolta dei rifiuti.

La TARI  per le abitazioni, TARI domestica, è calcolata tenendo conto di due parametri: una tariffa al metro quadrato dell’immobile soggetto a tassa, la cosiddetta parte fissa dell’imposta, ed una parte variabile rapportata al numero dei componenti il nucleo familiare.

Su come queste due parti debbano essere imputate al contribuente  non c’è una norma chiara, molto è lasciato all’interpretazione  dei comuni.

Durante il question time all’ interrogazione n. 5-10764 del 18 ottobre 2017 sulle modalità di calcolo della quota variabile della tariffa rifiuti (TARI) il Ministero ha risposto che la parte variabile della TARI deve essere computata solo una volta, considerando l’intera superficie dell’utenza composta sia dalla parte abitativa che dalle pertinenze situate nello stesso Comune.

La risposta già contiene un errore piuttosto evidente. Secondo il codice civile le pertinenze sono gli immobili di categoria catastale C/2, C/6 e C/7 destinate in modo durevole a servizio o ad ornamento dell’abitazione.  Quindi secondo le interpretazioni mai confutate, la pertinenza per essere al servizio dell’abitazione deve essere nelle sue vicinanze, e non possono, come asserito nel question time, essere considerate pertinenze tutti i vani accessori situati nello stesso comune.

Tralasciando questo particolare, la questione sollevata alla Camera dal Movimento 5 Stelle, riguarda l’applicazione della quota variabile alle pertinenze delle abitazioni, quando la stessa quota variabile è già stata calcolata per l’abitazione stessa.

TARI componente famiglia

Praticamente la tassa che si paga in proporzione al numero dei componenti della famiglia (come tutti i comuni hanno interpretato, anche se la legge non impone questo, ma parla di  quota rapportata alla quantità di rifiuti presumibilmente prodotti) deve essere pagata una sola volta dal nucleo familiare, e non può essere richiesta sugli immobili pertinenziali.

Se si presume che una casa occupata da 4 persone produca più rifiuti di una occupata da una persona sola, secondo la nuova interpretazione la stessa cosa non vale per un garage, che utilizzato dallo stesso numero di persone non sarà tassato in proporzione.

Comunque molti giornali stanno già parlando di rimborsi ai cittadini. La questione non è così semplice.

Bisogna ricordare che ogni regolamento TARI ed ogni delibera delle tariffe TARI, dal 2014 ad oggi, è stato sottoposto all’approvazione del Ministero delle Finanze. Tutti i comuni che hanno calcolato la quota variabile anche sulle pertinenze, e sono la maggior parte dei comuni italiani, ha avuto il benestare del Ministero delle Finanze.  Ministero che a questo punto sconfessa se stesso e che potrebbe mettere in enorme difficoltà economica i comuni se saranno obbligati a rimborsare.

Comunque la tassa richiesta in passato si basa su regolamenti e tariffe valide, ed approvate dal ministero, ed è molto difficile che i cittadini otterranno il rimborso.

Per Legge la TARI deve coprire il 100% del costo del servizio. Se il Comune spende un milione di euro per il servizio di raccolta rifiuti, deve incassare un milione di euro con le bollette ai cittadini. Il saldo deve essere in pari, quello che può cambiare è solo la ripartizione tra i cittadini in situazioni diverse.

Questo significa che se il comune ha diviso in un certo modo il milione di euro tra parte fissa e parte variabile, per diminuire, magari dal prossimo anno, la parte variabile secondo quanto richiesto dal Ministero, obbligatoriamente dovrà:

1 – aumentare la parte variabile sull’abitazione, laddove sarà sempre dovuta

2 – aumentare la parte fissa

Se l’incasso deve essere pari alla spesa, è evidente che diminuendo una parte di tariffa, contemporaneamente si dovrà aumentare l’altra parte per raggiungere il pareggio.

Adesso si sta cavalcando l’emozione ed il miraggio di risparmi sulle bollette e rimborsi, in realtà finirà che alcuni contribuenti, quelli che hanno non una ma due, tre, quattro pertinenze avranno un risparmio sulla prossima bolletta, mentre tutti gli altri, in particolar modo chi non ha pertinenze, avrà un aumento della TARI nel 2018.

Adesso i cittadini, fomentati da giornali e tv, prenderanno d’assalto gli uffici tributi per avere il loro rimborso, ma i comuni sono in attesa di una circolare chiarificatrice da parte del dipartimento delle Finanze per sapere come comportarsi per le TARI già pagate.

TARI, maggiori pagamenti sulle pertinenze con quota variabile. ultima modifica: 2017-11-12T13:47:41+01:00 da admin-Salvatore

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