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Bollo richiesto ai volontari: burocrazia ostile al servizio umanitario

soccorso alpino in marca da bollo

La richiesta della marca da bollo è burocrazia ostile ai cittadini. Nomarcadabollo è nato su questo concetto, ma questa volta la frase non è copiata da uno dei nostri articoli, ma dalle dichiarazioni del parlamentare Roger De Menech a difesa dei volontari alpini.

Volontari che per soccorrere gli altri perdono giornate di lavoro. Quindi se lavoratori autonomi possono fare domanda di rimborso delle giornate perse per prestare il loro indispensabile servizio alla comunità.

La pretesa del Ministero del Lavoro è di apporre due marche da bollo da 16 euro a ciascuna delle due copie della richiesta di rimborso fatta dai volontari del soccorso alpino.

De Menech ha presentato un’interrogazione urgente ai ministeri del Lavoro e delle Finanze, ritenendo “incredibile che qualcuno voglia spremere soldi dai volontari. Se a farlo è addirittura lo Stato, aggredisce la dignità dei volontari e mina il principio di sussidiarietà.”


Assolutamente condivisibile la posizione del parlamentare, a cui va solo ricordato che lo stesso trattamento non è riservato solo al soccorso alpino, ma sono molte le categorie di persone e le attività a cui viene richiesto inspiegabilmente il versamento di questo obolo statale.

Ed anche se a suscitare il suo sdegno è stato un problema locale, tra i suoi elettori, il problema esiste già da anni per altri volontari in tutta Italia, e finora lo Stato è stato sordo ad ogni tipo di protesta.

Nell’ interrogazione De Menech chiede ai ministeri “cosa intendano fare per superare un’interpretazione giuridica che avvilisce la dignità stessa dei soccorritori, considerato peraltro il ruolo fondamentale da essi svolto nella stagione estiva, sia sull’arco alpino sia su quello appenninico, volto a garantire la presenza dello Stato in tali ambienti e a fornire quel supporto di sicurezza, prevenzione e soccorso alle migliaia di turisti, italiani e stranieri, che decidono di trascorre le proprie vacanze in tali luoghi.
(fonte http://corrierealpi.gelocal.it/cronaca/2014/07/06/news/de-menech-presenta-un-interrogazione-burocrazia-ostile-ai-cittadini-1.9553988)

Sulla stessa scia si muove il movimento cinque stelle (fonte: http://www.beppegrillo.it/2014/07/lincredibile_tassa_sul_soccorso_alpino.html):

Obbligando i volontari a pagare una tassa del genere, non si favorisce né si incentiva di certo la loro prestazione gratuita, che ripetiamo essere di importanza vitale per la sicurezza di tutti, soprattutto dei tanti turisti che amano e vivono le nostre montagne in questo periodo. Questa tassa deve essere eliminata.

Si, la marca da bollo deve essere eliminata. Ma non solo per i volontari.

Deve essere eliminato il concetto che quando un cittadino si rivolge allo Stato per richiederne una prestazione, un servizio, un documento, debba pagare una tassa.

Farsi pagare per concedere una prestazione che lo Stato è tenuto a fornire non è democratico. Qualcuno sceglie di non richiedere il rimborso di quanto gli spetta, perche tolte le 32 euro di bollo, la differenza non vale il tempo perso a fare domanda. Gli viene di fatto tolto un diritto ed uno stato che limita i diritti dei suoi cittadini non è democratico.

Bollo richiesto ai volontari: burocrazia ostile al servizio umanitario ultima modifica: 2014-07-08T19:40:17+02:00 da admin-Salvatore

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