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Scansionava e duplicava le marche da bollo: ecco un altro esempio del perché questo tipo di pagamento tributario è inadeguato

Parliamo spesso di truffe con le marche da bollo e spesso di come una singola marca da bollo viene utilizzata più volte per evadere l’imposta. Non lo facciamo per occuparci di cronaca, non ci compete, ma perché ogni volta che viene fatto un uso illecito della marca da bollo abbiamo una dimostrazione che questo modo per l’esazione della tassa è inadeguato.

Infatti ogni volta che la cronaca ci riporta casi di truffa ed evasione fiscale con al centro la marca da bollo non si parla di abili falsari o faccendieri economici intrallazzatori, ma di semplici commercianti, impiegati, dipendenti pubblici che senza particolari difficoltà pensano di poter risparmiare o guadagnare qualcosa semplicemente omettendo il pagamento della marca da bollo.

Nell’era dei pagamenti elettronici e virtuali non è proprio il caso che lo Stato continui a pretendere il pagamento delle imposte con un vecchio francobollo.

Questa volta la cronaca (di diverse testate giornalistiche) ci riporta il caso di un commerciante che girava le fiere agricole del torinese, ma ogni volta usava per fare domanda di ammissione la stessa marca da bollo. Una volta comprata una marca da bollo originale la scansionava e riutilizzava più volte sui documenti inviati tramite posta elettronica per partecipare alle fiere.

fiera agricola di san martino
Il commerciante è stato denunciato per truffa aggravata ai danni dello Stato.

Non serve quindi per evadere il pagamento della marca da bollo misteriosa attrezzatura, ma semplicemente la stampante multifunzione di casa per riprodurre digitalmente la marca. Un lavoro semplice e di sicuro risultato, scoperto solo da un solerte impiegato comunale che ha notato che le marche da bollo presentate dal commerciante in diverse occasioni riportavano lo stesso numero seriale.

Durante gli accertamenti delle fiamme gialle di Lanzo, sono stati acquisiti tutti i documenti inviati dal commerciante allo sportello attività produttive del Comune di Ciriè: è emerso che non solo tutte le istanze riportavano la stessa identica marca da bollo con lo stesso numero seriale, ma venivano effettivamente “annullate” apponendo la data di utilizzo solo successivamente alla stampa del documento. Un espediente che, oltre a preservare l’integrità del valore bollato originale, consentiva all’agricoltore di risparmiare alcune centinaia di euro sul pagamento della tassa.

L’Agenzia delle Entrate ha già notificato al commerciante l’atto finalizzato al recupero del dovuto. La posizione dell’ambulante è ora al vaglio della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ivrea per truffa aggravata ai danni dello Stato.

Scansionava e duplicava le marche da bollo: ecco un altro esempio del perché questo tipo di pagamento tributario è inadeguato ultima modifica: 2018-05-09T15:37:54+02:00 da admin-Salvatore

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