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Se senza bollo è più complicato e costoso

commissione tributariaFino al 06 luglio 2011 per presentare un ricorso in commissione tributaria era richiesta una marca da bollo da € 14,62 apposta sul ricorso stesso. 

Con l’emanazione del D.L 98/2011 (la famosa manovra correttiva di questa estate) il bollo non è più dovuto.  

Bene ? NO, perchè il bollo è solo stato sostituito dal famigerato ‘contributo unificato’ parole dietro cui si nasconde la parola ‘tassa’.

Il bollo non è stato cancellato dalla presentazione di ricorsi in commissione tributaria provinciale e regionale per un discorso di opportunità, ma semplicemente perchè la marca da bollo era uno strumento inadeguato alla nuova tabella tariffaria per la presentazione dei ricorsi.  Tariffa è una parola errata nel contesto, ma a me quello che segue pare proprio un prezzario, come se dovessimo comprare la giustizia.

 L’art. 37 del D.L 98/2011 prevede per la presentazione del ricorso il versamento del contributo unificato in relazione al valore della causa da discutere:

a) 30 euro per controversie di valore fino a 2.582,28 euro;

b) 60 euro per controversie di valore superiore a 2.582,28 euro e fino a 5.000 euro;

c) 120 euro per controversie di valore superiore a 5.000 euro e fino a 25.000 euro;

d) 250 euro per controversie di valore superiore a 25.000 euro e fino a 75.000 euro;

e) 500 euro per controversie di valore superiore a 75.000 euro e fino a 200.000 euro;

f) 1.500 euro per controversie di valore superiore a 200.000 euro.

 Questo contributo deve essere versato prima di presentare l’istanza e la ricevuta vi deve essere allegata.

Il pagamento del contributo unificato può essere effettuato:

a) tramite modello F23 utilizzando il codice tributo 941-T;

b) tramite conto corrente postale intestato alla sezione Tesoreria dello Stato competente per Provincia;

c) versamento presso le rivendite di generi di monopolio e di valori bollati.

Da segnalare inoltre che per tutti i ricorsi è adesso necessario segnalare un indirizzo di posta elettronica certificata del ricorrente.

Nel caso che, come è normale nel caso di privati contribuenti, non si abbia un indirizzo PEC, allora si dovrà pagare il 50% in più di contributo unificato.

Con il  D.L 98/2011 abbiamo quindi un caso in meno di applicazione dell’imposta di bollo, ma non giova ai contribuenti che devono in sua sostituzione pagare un importo più alto (minimo passa da 14,62 a 30 euro) e con maggiori adempimenti burocratici.

Non si può quindi ritenere che sia stata recepita la necessità di eliminare l’imposta di bollo per questi casi, ma semplicemente l’imposta di bollo non era più adeguata agli importi imposti. La giustizia è uno dei doveri fondamentali dello Stato. Non può essere a pagamento.


Se senza bollo è più complicato e costoso ultima modifica: 2011-11-16T23:36:17+01:00 da admin

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