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Come funziona l’imposta di bollo sui titoli di stato e sui fondi comuni

L’imposta di bollo è una tassa che si paga per la detenzione di strumenti finanziari, come i titoli di stato e i fondi comuni. Si tratta di una percentuale che viene applicata sul valore dei titoli posseduti al 31 dicembre di ogni anno. In questo articolo vedremo come funziona l’imposta di bollo sui titoli di stato e sui fondi comuni, quali sono le aliquote, le esenzioni e le modalità di pagamento.

tassa sui titoli di stato

L’imposta di bollo sui titoli di stato

I titoli di stato sono obbligazioni emesse dallo Stato italiano o da altri Stati per finanziare il debito pubblico. Possono essere a breve, medio o lungo termine e offrono una rendita fissa o variabile. I titoli di stato sono soggetti all’imposta di bollo nella misura dello 0,2% annuo sul valore nominale dei titoli posseduti al 31 dicembre. L’imposta si paga trimestralmente, entro il 16 del mese successivo al trimestre di riferimento. Ad esempio, per i titoli posseduti al 31 marzo si paga entro il 16 aprile.

L’imposta di bollo sui titoli di stato si paga solo se il valore dei titoli supera i 5.000 euro. Inoltre, sono esenti dall’imposta:

  • i titoli di stato italiani a reddito fisso con scadenza inferiore a 18 mesi;
  • i titoli di stato italiani indicizzati all’inflazione europea;
  • i titoli di stato esteri emessi da Paesi aderenti alla Convenzione di Vienna del 1988;
  • i titoli di stato esteri emessi da Paesi con cui l’Italia ha stipulato una convenzione contro le doppie imposizioni.

L’imposta di bollo sui titoli di stato si paga tramite l’intermediario presso cui si detengono i titoli (banca, Poste, broker online, ecc.). L’intermediario provvede a trattenere l’imposta e a versarla all’Agenzia delle Entrate.

L’imposta di bollo sui fondi comuni

I fondi comuni sono strumenti finanziari che raccolgono il denaro di più investitori e lo investono in un portafoglio diversificato di titoli (azioni, obbligazioni, derivati, ecc.). I fondi comuni possono essere aperti o chiusi, armonizzati o non armonizzati, a distribuzione o ad accumulazione. I fondi comuni sono soggetti all’imposta di bollo nella misura dello 0,2% annuo sul valore della quota posseduta al 31 dicembre. L’imposta si paga trimestralmente, entro il 16 del mese successivo al trimestre di riferimento. Ad esempio, per le quote possedute al 31 marzo si paga entro il 16 aprile.

L’imposta di bollo sui fondi comuni si paga solo se il valore delle quote supera i 5.000 euro. Inoltre, sono esenti dall’imposta:

  • i fondi pensione;
  • i fondi immobiliari;
  • i fondi hedge;
  • i fondi speculativi;
  • i fondi etici;
  • i fondi solidali.

L’imposta di bollo sui fondi comuni si paga tramite la società di gestione del fondo (SGR) o l’intermediario presso cui si detengono le quote (banca, Poste, broker online, ecc.). La SGR o l’intermediario provvede a trattenere l’imposta e a versarla all’Agenzia delle Entrate.

Tassa sulle transizioni finanziarie

L’imposta di bollo e la tassa sulle transazioni finanziarie sono due tributi diversi che si applicano agli strumenti finanziari. Vediamo quali sono le principali differenze:

  • L’imposta di bollo si paga per la detenzione di strumenti finanziari, come i conti correnti, i depositi, i titoli di stato e i fondi comuni.
  • La tassa sulle transazioni finanziarie si paga per il trasferimento di proprietà di azioni e altri strumenti finanziari partecipativi, di derivati e di negoziazioni ad alta frequenza. Si tratta di una percentuale o di una somma fissa che viene applicata sul volume delle transazioni effettuate. L’aliquota varia a seconda del tipo di operazione e del mercato in cui avviene. Ad esempio, per le azioni è dello 0,2% o dello 0,1%, per i derivati è da 0,0185 euro a 200 euro, per le negoziazioni ad alta frequenza è dello 0,02%.

Entrambe le imposte si pagano tramite l’intermediario presso cui si detengono o si acquistano gli strumenti finanziari (banca, Poste, broker online, ecc.). L’intermediario provvede a trattenere l’imposta e a versarla all’Agenzia delle Entrate. Entrambe le imposte non sono deducibili dal reddito ai fini dell’Irpef, dell’Ires e dell’Irap.

Conclusioni

L’imposta di bollo è una tassa che grava sulla detenzione di strumenti finanziari come i titoli di stato e i fondi comuni. Si tratta di una percentuale che viene applicata sul valore dei titoli o delle quote possedute al 31 dicembre. L’imposta si paga trimestralmente tramite l’intermediario presso cui si detengono gli strumenti finanziari. L’imposta non si paga se il valore dei titoli o delle quote è inferiore a 5.000 euro e ci sono alcune categorie esenti in base alla tipologia e alla provenienza degli strumenti finanziari.

Come funziona l’imposta di bollo sui titoli di stato e sui fondi comuni ultima modifica: 2023-05-26T15:38:40+02:00 da admin-Salvatore

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